Cosa accade ad una stella come il Sole quando giunge alle fasi finali della propria esistenza? Per avere una risposta non è necessario attendere la morte del nostro Sole; è sufficiente puntare il telescopio verso uno dei tanti oggetti del profondo cielo noti come "nebulose planetarie". Dei piccoli (si fa per dire, le loro dimensioni possono raggiungere anche i 2-3 anni luce di diametro) gusci di gas in espansione, dagli iridescenti colori che vanno dal verde, al rosso e al blu, con sfumature di viola, arancio, giallo e lilla. Al centro di questi variopinti oggetti si trova quasi sempre una debole stellina biancastra, a volte appena percepibile. Si tratta di una "nana bianca", un residuo supercondensato di materia stellare, delle dimensioni reali paragonabili al nostro pianeta, ma con una massa equivalente a quella del Sole. Il guscio esterno in espansione è invece provocato dal materiale stellare eiettato dalla stella morente nelle ultime fasi di vita da "gigante rossa", prima della trasformazione definitiva in nana bianca, un po' come una crisalide si libera del proprio bozzolo prima di trasformarsi in farfalla.
Un tipico esempio di nebulosa planetaria, forse il più famoso, è la cosiddetta Nebulosa ad Anello nella Lyra, rappresentata in foto. La sua distanza stimata è di circa 2.300 a.l. e può essere facilmente osservata con qualsiasi telescopio.
Nebulose planetarie in Wikipedia
